19. FAQ
19.1. D1: Non posso accendere o spegnere il mio sistema Multi/Quattro
Per risolvere il problema, per prima cosa verificare come è collegato il sistema e poi seguire passo a passo le istruzioni corrette qui sotto. Esistono due modi per collegare un sistema Multi/quattro a un Color Control GX. Nella maggior parte dei sistemi, saranno collegati direttamente alla porta VE.Bus sul retro del CCGX. E, seconda opzione, in alcuni sistemi sono collegati al Color Control GX tramite un’interfaccia VE.Bus a VE.Can.
Istruzioni passo passo quando è collegato alla porta VE.Bus CCGX
Aggiornare il Color Control GX all’ultima versione disponibile. Vedere i post del nostro blog in https://www.victronenergy.com/blog/category/firmware-software/.
È presente un Digital Multi Control o un BMS VE.Bus nel sistema? In tale caso, è normale che l’accensione/spegnimento sia disattivata. Vedere anche le note relative al VE.Bus nel manuale del CCGX.
Se in precedenza è stato collegato al sistema un Digital Multi Control o un BMS VE.Bus, il Color Control GX li ricorda e l’Interruttore on/off rimane disattivato anche dopo aver rimosso tali accessori. Per cancellare la memoria, eseguire un Rileva nuovamente sistema; tale opzione si trova nella sezione Multi o Quattro del menù del Color Control GX.
Per sistemi in parallelo/trifase composti da più di 5 unità: in base alla temperatura e ad altre circostanze, potrebbe non essere possibile riaccendere il sistema dopo averlo spento mediante il CCGX. Per aggirarlo, si dovrà staccare il cavo VE.Bus dal retro del CCGX. E poi riattaccarlo dopo aver avviato il sistema VE.Bus. La soluzione migliore è quella di installare la “chiave elettronica dongle CCGX per grandi sistemi VE.Bus”, numero parte BPP900300100. Per i dettagli leggere le sue istruzioni di connessione.
Istruzioni passo a passo, quando collegato al CCGX tramite VE.Can.
Aggiornare il Color Control GX all’ultima versione disponibile. Vedere i post del nostro blog, nella categoria firmware.
Aggiornare l’interfaccia VE.Bus a VE.Can all’ultima versione. Il modo più semplice per farlo è tramite Aggiornamento del firmware da remoto: se si possiede un hardware speciale, il CANUSB, non è necessario.
È presente un Digital Multi Control o un BMS VE.Bus nel sistema? In tale caso, è normale che l’accensione/spegnimento sia disattivata. Vedere anche le note relative al VE.Bus nel manuale del CCGX
Se in precedenza è stato collegato al sistema un Digital Multi Control o un BMS VE.Bus ed ora non è più collegato, l’interfaccia Canbus lo ricorda. Pertanto, anche dopo aver rimosso tali accessori, l’interruttore on/off sarà sempre disattivo. Sfortunatamente non è possibile cancellare questa memoria da soli, ma dovete contattarci affinché vi aiutiamo.
19.2. D2: È necessario un BMV per vedere correttamente lo stato di carica della batteria?
Spostato qui.
19.3. D3: Non ho internet, dove posso inserire la scheda sim?
Il Dispositivo GX non possiede modem 3G, di conseguenza non possiede nemmeno la fessura per la scheda sim. Comprare un router 3G con porte Ethernet in un negozio. Troverete ulteriori informazioni nella sezione commenti del blog il cui link forniamo a continuazione, dove gli utenti spiegano le loro esperienze con diversi dispositivi:
https://www.victronenergy.com/blog/2014/03/09/off-grid-color-control-gx-to-vrm-portal-connectivity/
Tenere presente che non è possibile utilizzare un VGR2 o VER, e non sarà possibile nel futuro immediato.
19.4. D4: Posso collegare sia un Dispositivo GX che un VGR2/VER al Multi/Inverter/Quattro?
No. Al posto di tale combinazione, raccomandiamo di usare ilColor Control GX, aggiungendo un router mobile 3G o simile. Vedere Connettività internet.
19.5. D5: Posso collegare vari Color Control GX a un Multi/Inverter/Quattro?
No.
19.6. D6: Le letture della corrente (ampere) o della potenza del mio dispositivo sono erronee. CCGX
Alcuni esempi sono:
So che un carico assorbe 40 W dal Multi, ma il CCGX mostra 10 W o anche 0 W.
La lettura dice che il Multi alimenta un carico di 2000 W quando si trova in modalità inverter, ma la batteria sta ricevendo solo 1850 W. Da dove escono questi 150 W?
La risposta generale è: i Multi e i Quattro sono strumenti di misurazione, ma inverter/caricabatterie, e le misurazioni mostrate sono solo indicative.
Più in dettaglio, esistono varie cause che portano a letture inesatte:
Parte della potenza sottratta alla batteria dall’inverter si perde nell’inverter stesso, convertita in calore: perdite di efficienza.
Il Multi non misura veramente la potenza assorbita dalla batteria. Misura la corrente all’uscita dell’inverter e poi suppone la potenza che può assorbire la batteria.
Watt contro VA: in base alla versione del firmware del Multi/Quattro e a quella del CCGX, state vedendo la misurazione in VA (il risultato del calcolo tensione CA * corrente CA) o in Watt. Per vedere i WATT nel CCGX, aggiornare il CCGX all’ultima versione (v1.21 o successiva). Assicurarsi altresì che la versione del firmware del Multi supporti la lettura in Watt: le versioni minime necessarie sono xxxx154, xxxx205 e xxxx300.
I Multi/Quattro collegati al CCGX tramite interfaccia VE.Bus a VE.Can mostreranno sempre VA, non (ancora) Watt.
Se nel Multi/Quattro è caricato un assistente del sensore di corrente e non sono collegati sensori, la lettura mostrerà valori di potenza/kWh non validi.
Se nel Multi/Quattro è caricato un assistente del sensore di corrente, assicurarsi di aver impostato correttamente la posizione e che la scala corrisponda ai DIP switch nel sensore stesso.
Un assistente del sensore di corrente misura e mostra VA, non Watt.
Note relative a sistemi con varie unità in parallelo:
CCGX le versioni precedenti alla v1.20 utilizzano la potenza e la corrente indicate dal master di una fase e lo moltiplicano per il numero di dispositivi in tale fase. Dalla versione v1.20 in poi, i valori di tutti i dispositivi sono sommati per fase, pertanto dovrebbero essere più precisi.
Ciò ha rivelato un bug nel firmware del Multi, quando questo funziona in parallelo. La Ccgx v1.21 aggira tale bug ritornando al comportamento originale quando lo rileva nella versione di un firmware. Per ottenere letture più accurate, aggiornare il Multi. Il bug è stato eliminato nelle versioni del firmware VE.Bus xxxx159, xxxx209, xxxx306. Tali firmware sono usciti il 17 febbraio del 2015.
Anche le versioni firmware del Multi a partire dalla 26xx207/xxxx300 possono congelare i valori della Potenza in un determinato momento.
Consigli per evitare problemi di misurazione:
Non collegare il VEConfigure mentre sia collegato il CCGX
Il VE.Bus non è un sistema 100 % plug and play: se si scollega il CCGX da un Multi e lo si collega molto velocemente a un altro, potrebbe dare valori erronei. Per assicurarsi che ciò non accada, utilizzare l’opzione “rileva nuovamente sistema”, che si trova nel menù Multi/Quattro del CCGX.
19.7. D7: Nel menù appare una voce “Multi” invece del nome del prodotto VE.Bus
Un sistema VE.Bus può essere spento completamente, comprese le sue comunicazioni. Se si spegne un sistema VE.Bus e poi si ripristina il CCGX, il CCGX non potrà ottenere i nomi dei prodotti dettagliati e, al loro posto, mostra “Multi”.
Per ottenere nuovamente il nome corretto, entrare nel menù Multi del CCGX e impostare Scambia menù su On o, se è presente un Digital Multi Control, impostare l’interruttore fisico su On. Tenere presente che, quando è presente un BMS, la procedura summenzionata funziona solo se si trova entro le tensioni operative della batteria.
19.8. D8: Nel menù appare una voce “Multi”, ma non è collegato alcun Inverter, Multi o Quattro
Se un CCGX in qualche momento ha visto un BMS VE.Bus o un Digital Multi Control (DMC), lo ricorderà finché non si attivi “Rileva nuovamente sistema” nel menù del CCGX Trascorso un minuto, riavviare il CCGX: Impostazioni → Generale → Riavvia.
19.9. D9: Perché quando inserisco l’indirizzo IP del Color Control GX nel mio browser vedo una pagina web che dice Hiawatha?
Il nostro intento è quello di mettere a disposizione un sito web nel quale possiate cambiare le impostazioni e vedere lo stato della corrente. Se tutto funziona come vorremmo, dovrebbe esserci una versione completamente funzionale del Portale VRM online, ma che funziona localmente nel Color Control GX. Ciò consente a chi non possiede una connessione internet o possiede una connessione intermittente di usufruire delle stesse caratteristiche e funzionalità.
19.10. D10: Ho vari Caricatori solari MPPT 150/70 che funzionano in parallelo. Di quale di questi vedrò lo stato del relè nel menù del CCGX?
Di uno qualsiasi.
19.11. D11: Quando dovrebbe impiegare un aggiornamento automatico?
Le dimensioni del download generalmente sono di circa 90MB. Dopo il download, si dovranno installare i file e ciò può tardare fino a 5 minuti.
19.12. D12: Ho un VGR con IO Extender, come posso sostituirlo con un Color Control GX?
Non è ancora possibile sostituire la funzionalità IO Extender.
19.13. D13: Possono utilizzare il VEConfigure remoto, come per il VGR2?
Sì, vedere il manuale VE Power Setup
19.14. D14: Il Pannello Blue Power può essere alimentato tramite la rete VE.Net, posso fare lo stesso con il Color Control GX?
No, un Color Control GX deve essere sempre alimentato a parte.
19.15. D15: Che tipo di rete si usa per il Color Control GX (porte TCP e UDP)?
Fondamentali:
Il Color Control GX deve avere un indirizzo IP valido, nonché un server e un gateway DNS funzionanti, ottenuti per difetto da un server DHCP. È anche possibile eseguire la configurazione manuale.
Porta 53 DNS UDP e TCP
NTP (sincronizzazione ora) UDP porta 123. NTP utilizza un pool di server fornito da ntp.org, quindi questo si connetterà a un'ampia varietà di server.
Portale VRM:
I dati sono inviati al VRM tramite HTTPS POST e GET richieste per http://ccgxlogging.victronenergy.com nella porta 443. Nel menù si trova un’opzione per utilizzare piuttosto il HTTP, porta 80. Anche in questo caso invierà i dati riservati, come le chiavi di accesso relative alla Consolle, tramite HTTPS/ 443.
Aggiornamenti del firmware:
Il CCGX si collega a https://updates.victronenergy.com/ nella porta 443.
Assistenza remota e Consolle Remota nel VRM:
Quando una o entrambe queste caratteristiche sono attive, si stabilisce una connessione SSH inversa in uscita verso supporthosts.victronenergy.com. La registrazione supporthosts.victronenergy.com deriva in vari indirizzi IP e il DNS utilizza la Geo-Localizzazione per derivarla al server più vicino. Questa connessione SSH in uscita prova varie porte: porta 22, porta 80 oppure porta 443 e utilizza la prima che funzioni. Se dovesse perdere la connessione, le riproverà tutte un’altra volta.
Per utilizzare queste caratteristiche non sono necessari inoltri porta o altre configurazioni del router Internet.
Nella sezione FAQ si trovano ulteriori informazioni sulla caratteristica Assistenza Remota.
Ulteriori informazioni sulla risoluzione dei problemi della Consolle Remota nel VRM sono disponibili qui: Consolle Remota su VRM - Risoluzione dei problemi.
Comunicazione bidirezionale (aggiornamenti da remoto del VEConfig e del Firmware):
Pre-v2.20: Utilizza HTTPS (porta 443) per i server Pubnub
v2.20 e successive: si collega a mqtt-rpc.victronenergy.com nella porta 443 e si collega anche alla fattoria di server mqtt{1 to 128}.victronenergy.com. Per ulteriori informazioni, vedere questo documento.
MQTT su LAN:
Quando è attivo, si avvia un intermediario locale MQTT, che accetta le connessioni TCP nella porta 8883 (SSL) e 1883 (Testo semplice).
Il CCGX cercherà anche di collegarsi ai server cloud MQTT di Victron. Tale connessione utilizza sempre SSL e la porta 8883.
Consolle remota su LAN:
La Consolle Remota su LAN richiede la porta 80 (piccolo sito web ospitato nel Dispositivo GX). Richiede anche la porta 81, che è la porta di ricezione per il tunnel del websocket a VNC.
Modbus-TCP:
Quando è attivo, il server Modbus TCP ascolta tramite la porta normalmente assegnata al Modbus TCP, che è la 502.
Accesso Root SSH
Porta 22 - vedere i documenti di accesso root del Venus OS.
Questa è una caratteristica degli sviluppatori del software.
19.16. D16: Che funzionalità rappresenta l’elemento del menù Assistenza remota (SSH), nel menù Ethernet?
Se attivo, il Color Control GX aprirà una connessione SSH verso il nostro server sicuro, con un tunnel inverso di ritorno al Color Control GX. Tramite questo tunnel gli ingegneri di Victron possono accedere al Color Control GX ed eseguire l’assistenza remota. Ciò funziona se il Color Control GX è installato con una connessione internet. La connessione funzionerà persino se installata dietro un firewall.
La connessione SSH sarà in uscita, sulla porta 80, 22 o 443 di supporthosts.victronenergy.com, che si risolve in vari indirizzi IP e dipende dalla vostra posizione. La funzionalità di assistenza remota è disattivata per difetto.
19.17. D17: Nell’elenco non vedo l’assistenza per i prodotti VE.Net, si attiverà in futuro?
No.
19.18. D18: Quanti dati utilizza il Color Control GX?
L’utilizzo di dati dipende in gran misura dalla quantità di prodotti collegati e dal comportamento e uso di tali prodotti. Le misurazioni a continuazione sono puramente indicative e sono prese da un sistema con un CCGX, un Multi, un BMV e un MPPT. Intervallo di registro impostato su 15 minuti. Se avete un piano dati costoso, attivate qualche limite di sicurezza.
Consumo dati mensile:
Registrazione VRM: 15 MB download, 45 MB upload
Assistenza remota: 22 MB download, 40 MB upload
Ricerca aggiornamenti: 8 MB download, 0.3 MB upload (Non comprende l’aggiornamento)
Comunicazione bidirezionale: 26 MB download, 48 MB upload
I megabyte riportati non comprendono il download dell’aggiornamento del firmware del Color Control GX. Gli aggiornamenti del firmware da 60 MB sono abbastanza comuni.
19.19. D19: Quanti Sensori di Corrente CA posso collegare a un sistema VE.Bus?
Il limite massimo attuale è di 9 sensori (dalla versione v1.31 del Color Control GX). Tenere presente che ognuno di esse deve essere configurato separatamente tramite un assistente nel Multi o Quattro al quale è cablato.
19.20. D20: Problemi inerenti il mancato avvio del Multi quando è collegato il CCGX/Precauzioni quando si alimenta il CCGX da un morsetto AC-out di un Inverter, Multi o Quattro VE.Bus.
Assicurarsi che il dispositivo GX e il MultiPlus possiedano l’ultima versione del firmware.
Se si alimenta il CCGX da un adattatore CA collegato alla porta AC-out di qualsiasi prodotto VE.Bus (Inverter, Multi o Quattro), si può verificare un blocco quando i prodotti VE.Bus si spengono per qualsiasi motivo (dopo qualsiasi guasto operativo o durante un black start). I dispositivi VE.Bus non si avvieranno finché il CCGX non sia alimentato, ma il CCGX non si avvierà finché non è alimentato. Vedere le FAQ per ulteriori informazioni a questo riguardo.
Tale blocco può essere rettificato staccando brevemente l’alimentazione il cavo VE.Bus del CCGX: si osserverà che i prodotti VE.Bus inizieranno immediatamente ad avviarsi.
Tale blocco si può evitare in due modi:
Alimentare il CCGX con la batteria; o
Tagliare il pin 7 del cavo VE.Bus collegato al CCGX
Tagliare/rimuovere il pin 7 del cavo VE.Bus collegato al CCGX (marrone/bianco, ai sensi della normativa dei codici di colorazione dei cavi ethernet RJ45) consente ai prodotti VE.Bus di avviarsi senza attendere che si avvii prima il CCGX.
Tenere presente che, quando si utilizza una batteria Redflow ZBM2/ZCell, il pin 7 deve essere tagliato anche se il CCGX è alimentato in CC, al fine di evitare lo stesso blocco nel momento in cui il cluster della batteria Redflow si trovi a 0 % SoC.

Lo svantaggio di tagliare il pin 7 è che lo spegnimento del dispositivo VE.Bus sarà meno efficace: sebbene smetta di caricare e invertire, rimarrà in modalità standby, pertanto assorbendo più corrente dalla batteria che se il pin 7 fosse stato lasciato al suo posto. Generalmente ciò influisce solamente sui sistemi Marittimi o del Settore Automobilistico, nei quali è normale spegnere il dispositivo VE.Bus. Per tali tipi di sistemi raccomandiamo di non tagliare il pin 7, ma di alimentare il CCGX dalla batteria.
19.21. D21: Adoro Linux, la programmazione, Victron e il CCGX. Posso fare altro?
Certo che potete! Il nostro intento è quello di distribuire praticamente tutti i codici come open source, ma non ci siamo ancora arrivati. Ciò che possiamo offrire attualmente è che molte parti del software siano in script o in altre lingue non precompilate, come Python e QML, e, di conseguenza, disponibili per il vostro Color Control GX e facili da cambiare. La password root e ulteriori informazioni sono disponibili qui.
19.22. D22: Come cambio il logo
Inserendo il seguente indirizzi nel browser web di un dispositivo collegato alla stessa rete. Utilizzare questo indirizzo come modello: http://[ip-here]/logo.php (inserire l’indirizzo IP del vostro dispositivo tra le parentesi quadre). L’indirizzo IP si può trovare entrando in Impostazioni > Ethernet o Wi-Fi. Dopo aver caricato la pagina, scegliere un file immagine per il dispositivo. Riavviare il dispositivo GX.
19.23. D23: Il Multi si riavvia continuamente (ogni 10 sec)
Verificare la connessione dell’interruttore remoto del controllo PCB del Multi. Dovrebbe esserci un ponticello tra il morsetto sinistro e quello di mezzo. Il CCGX scambia una linea che attiva l’alimentazione del quadro di controllo del Multi. Dopo 10 secondi tale linea è rilasciata e, a partire da quel momento, il Multi dovrebbe prendere il controllo. Quando la connessione dell’interruttore remoto non è cablata, il Multi non può prendere il controllo della sua alimentazione. Il CCGX riproverà, il Multi si avvierà e si arresterà dopo 10 secondi, e così via.
19.24. D24: Cos’è l’Errore #42?
Se il Dispositivo GX mostra un Errore 42: Guasto dell’hardware, significa che il pen drive inserito nel dispositivo è corrotto. Di conseguenza, le impostazioni non saranno salvate (riavviando il ripristino ai valori di fabbrica) e sorgeranno altri problemi.
Questo errore non può essere risolto in loco o essere riparato dal relativo dipartimento. Contattare il venditore per una sostituzione.
Le versioni del firmware fino alla v2.30 non mostrano l’errore. Dalla v2.30 è visibile nello stesso dispositivo (nel GUI) e nel Portale VRM.
19.25. Q25: Il mio dispositivo GX si riavvia da solo. Cosa causa questo comportamento?
Esistono diversi motivi per cui un dispositivo GX può riavviarsi da solo.
Una delle cause più comuni è la perdita di comunicazione con il portale online VRM.
Tuttavia, questo è vero solo se è stata attivata l'opzione "Riavvia dispositivo quando non c’è contatto" (disattivata per difetto) nelle impostazioni del portale online VRM. Se non si stabilisce alcun contatto con il portale VRM per il periodo di tempo impostato in "Ritardo di ripristino per assenza di contatto", il dispositivo GX si riavvia automaticamente. Questo processo si ripete finché non si ripristina la comunicazione con il portale VRM. Vedere anche il capitolo 9.3. Registrazione dei dati nel VRM - Watchdog di rete: riavvio automatico.
Controllare la connessione di rete tra il dispositivo GX e il router. Vedere il capitolo 9.4 Risoluzione dei problemi di registrazione dei dati.
Utilizzare preferibilmente una connessione Ethernet tra il dispositivo GX e il router.
Le connessioni tethered o hotspot, ad esempio con un telefono cellulare, non sono affidabili e spesso si interrompono o non ripristinano automaticamente la connessione una volta persa. Pertanto, non è consigliabile.
Altri motivi comuni che causano il riavvio automatico del dispositivo GX sono:
Sovraccarico del sistema (CPU, memoria o entrambi).
Per rilevare in modo affidabile un sovraccarico del sistema, nel VRM è disponibile il parametro Tempo del ciclo completo D-Bus (RTT). Vedere l'immagine qui sotto per sapere come configurare il VRM.
Un valore RTT compreso tra 1 e 100 ms va bene, sebbene 100 ms sia già abbastanza alto.
I picchi di RTT che si verificano di tanto in tanto non sono un problema. Il superamento permanente dei 100 ms è un problema e richiede ulteriori indagini.
Se la causa è un sovraccarico del sistema, esistono due soluzioni:
Scollegare i dispositivi per ridurre il carico, con i relativi svantaggi.
Oppure sostituire il dispositivo GX con uno più potente. Tra i prodotti offerti attualmente (vedere la nostra gamma di prodotti GX Victron), il Cerbo GX e il Cerbo-S GX sono (molto) più potenti del CCGX e del Venus GX.
Nota
Un riavvio occasionale non causa alcun danno alla longevità o alle prestazioni del sistema. L'effetto principale è il disturbo (temporaneo) del monitoraggio.
Come creare un widget nel portale VRM per leggere il tempo del ciclo completo D-Bus:
Collegarsi al portale VRM mediante un browser.
Cliccare sulla scheda Avanzate nel menù sulla sinistra.
Cliccare sull’icona widget nell’angolo in alto a destra.
Scorrere fino a Widget personalizzato e cliccare su di esso per creare un nuovo widget personalizzato.
Assegnargli un nome appropriato, scegliere "Gateway" dall'elenco in Seleziona dispositivo e poi "Tempo del ciclo completo D-Bus" in Seleziona parametro.
Dopo aver cliccato sul pulsante Salva, il nuovo widget apparirà nella scheda Avanzate.
Suggerimento: Mantenere il periodo di tempo da esaminare il più piccolo possibile per ottenere un'alta risoluzione del tempo del ciclo completo.

Widget personalizzato che visualizza il tempo del ciclo completo D-Bus per il dispositivo GX
19.26. Nota riguardo GPL
Il software di questo prodotto contiene dei software protetti da diritti di autore, registrati da GPL. Possiamo fornirvi il relativo codice sorgente per un periodo di tre anni, a decorrere dall’ultimo invio di questo prodotto da parte nostra.